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Rappresentazione visiva dell'articolo: Le sfide nel 2026 nella consulenza finanziaria

Autore: Banca Widiba

Data di pubblicazione: 15 dicembre 2025

Le sfide nel 2026 nella consulenza finanziaria

Il 2026 si prospetta come un anno di cruciale ridefinizione per il settore della consulenza finanziaria in Italia e non solo. A livello macroeconomico, le dinamiche innescate nel corso del 2025, dalle crescenti tensioni geopolitiche all’ascesa inarrestabile dell’intelligenza artificiale, sono destinate a manifestare il loro pieno impatto, generando profonde incertezze e, al contempo, nuove opportunità.

Parallelamente, l’ecosistema della consulenza sta vivendo una trasformazione strutturale guidata da molteplici trend evolutivi. L’accelerazione della digitalizzazione e la pervasività dell’intelligenza artificiale, l’evoluzione costante del quadro normativo, la gestione della transizione demografica (invecchiamento della popolazione) e l’imperativo della sostenibilità (criteri ESG) non sono più semplici variabili, ma pilastri fondamentali che tracciano la nuova direzione evolutiva della professione. Per i consulenti, la comprensione approfondita e la padronanza di questi assi tematici rappresentano la chiave per garantire la rilevanza e la competitività future.

Tecnologia avanzata e competenza umana al servizio della consulenza

Il settore della consulenza finanziaria non può più esimersi dal confronto con la crescente pervasività della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale. L'AI, se non integrata strategicamente, può essere percepita come un concorrente diretto, minacciando la rilevanza del ruolo tradizionale. Tuttavia, la sua soluzione intrinseca non è la sostituzione, ma l'amplificazione delle capacità umane.

Per il consulente del 2026, l'imperativo è sviluppare le competenze necessarie per sfruttare l'AI come leva: un'applicazione efficace delle sue capacità permette di automatizzare le attività a basso valore aggiunto, liberando tempo prezioso per concentrarsi sulla consulenza personalizzata, l'analisi strategica e la gestione della relazione con il cliente.

L'adozione di queste competenze digitali avanzate è fondamentale e si riflette anche nell'evoluzione delle modalità operative.

Evoluzione del quadro normativo: la MiFID III

Il fronte regolatorio sarà uno dei principali driver di cambiamento, non meno incisivo di tecnologia e mercato. Con l’evoluzione verso la MiFID III, il tema diventa un ulteriore salto di qualità su trasparenza e integrità: nel 2026 mi aspetto che le direttrici chiave della consulenza finanziaria saranno la progressiva riduzione degli incentivi “impliciti” e una trasparenza molto più esplicita nella relazione con la clientela.

Il nuovo impianto, infatti, spinge verso regole più stringenti anche sulla comunicazione: informazioni più chiare, leggibili e davvero accessibili, con l’obiettivo di ridurre le ambiguità, prevenire i conflitti di interesse e rafforzare la tutela del risparmiatore.

Un punto decisivo è il legame con l’innovazione: MiFID III tenderà a favorire l’integrazione di tecnologie avanzate non solo per migliorare la customer experience, ma anche per rendere più standardizzati, tracciabili ed efficienti i processi di compliance e la rendicontazione interna.

Longevità e nuovi orizzonti di pianificazione

Il tema della longevità ha assunto un ruolo sempre più dirompente nella nostra società e quindi anche nella consulenza finanziaria. Un fenomeno demografico intrinsecamente legato anche alla digitalizzazione, data la crescente familiarità tecnologica delle fasce mature della popolazione. L'innalzamento dell'aspettativa di vita impone una ridefinizione strutturale degli stadi della vita: si osserva sia una dilazione dei traguardi tradizionali per le nuove generazioni, sia l'aumento delle famiglie unipersonali con conseguenti maggiori oneri finanziari.

Tale estensione dell’orizzonte vitale comporta non solo un prolungamento della “aspettativa di risparmio”, ma soprattutto l'emergere di nuovi e complessi bisogni finanziari. I consulenti saranno chiamati ad affrontare sfide cruciali, quali la bassa penetrazione dei fondi pensione e la crescente necessità di copertura dei costi sanitari in età avanzata. Di conseguenza, la pianificazione deve evolvere oltre il semplice accantonamento, integrando strumenti di tutela avanzati capaci di gestire il rischio su orizzonti temporali estesi.

Investimenti ESG: La sfida educativa per riacquisire fiducia

Nonostante l'importanza etica e l'urgenza normativa, l'integrazione degli investimenti ESG si scontra oggi con uno scetticismo diffuso tra la clientela. Questo clima di diffidenza è stato alimentato dalle performance altalenanti degli ultimi anni, che hanno indotto numerosi investitori a disinvestire, ponendo un freno all'adozione di questi prodotti.

In questo scenario, il ruolo del consulente finanziario diventa essenziale e strategico. Più volte abbiamo detto come il consulente del futuro non sarà un venditore di prodotti, ma un vero e proprio educatore al fianco della propria clientela. Quindi è fondamentale che sia in grado di chiarire il valore a lungo termine degli investimenti ESG e di dimostrare che l'integrazione dei fattori ESG è sempre più una componente della gestione del rischio moderno.

Cosa ci attenderà nell’anno che viene

In sintesi, il 2026 non richiede semplicemente adattamento delle conoscenze, delle competenze e delle modalità di lavoro attuali, ma piuttosto una coraggiosa riqualificazione del modello di business. Tra professionisti avrà successo chi saprà abbracciare strategicamente la tecnologia per esaltare l'umanità e l’empatia del servizio e chi resterà ancorato ai paradigmi del passato. La capacità di trasformare le sfide macroeconomiche, normative e demografiche in una consulenza educativa rappresenta il valore aggiuntodella consulenza nel 2026.

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